La storia del caffè
Per noi occidentali il caffè ha circa 300 anni, ma in Oriente è molto più antico, una bevanda per ogni strato sociale. Le prime date definitive risalgono addirittura all'800 avanti Cristo, ma già Omero, e molte leggende Arabe, raccontano la storia di una misteriosa bevanda nera e amara con il potere di stimolare i sensi.
C'era una volta una capra...
Attorno all'anno 1000, Avicenna amministrava il caffè come medicina. C'è una strana storia risalente attorno al 1400 che narra di un pastore Yemenita che, dopo aver osservato delle capre che pascolavano attorno a dei cespugli dalle bacche rossicce, e avendo osservato che si eccitavano tanto da non potersi più calmare, arrivò a riportare l'incidente a un monaco. L'ultimo fece bollire le bacche, e poi distillò una bevanda amara, ricca di forza, e capace di far perdere il sonno e la testa.
Dall'Africa al mondo...
Comunque sia andata la scoperta del caffè, resta il fatto che la pianta in sè nacque in Africa, nella regione Etiope di Kaffa. Da lì poi raggiunse lo Yemen, l'Arabia, l'Egitto e da qui poi si diffuse nella vita quotidiana attorno al mondo.
Alla fine del 1500 i primi commercianti vendevano caffè in Europa, introducendo una nuova bevanda nelle usanze occidentali. La gran parte del caffè che arrivava in Europa era esportato dai porti di Alessandria e Smirne.
Ma le necessità in aumento di un mercato crescente, unite ad una migliore conoscenza botanica della pianta del caffè, e alle tasse più alte imposte sui porti e sulle spedizioni navali, portarono commercianti e scienziati all'esportazione del caffè in altri paesi.
Gli Olandesi nelle loro colonie estere (Batavia e Java), i Francesi nel 1723 a Martinique e poi nelle Antille, e poi gli Inglesi, gli Spagnoli e i Portoghesi con un'invasione dell'Asia e delle Americhe.
Nel 1727 la coltivazione del caffè era un costume anche in Brasile, ma le pessime condizioni climatiche fecero spostare i campi prima verso Rio de Janeiro e poi finalmente (1800-1850) agli Stati di Sao Paolo e Mihas, dove il caffè trovò le condizioni ideali per crescere. Qui iniziò la vera crescita del caffè, fino a diventare la risorsa economica principale del Brasile. Fu precisamente nel periodo dal 1740 al 1805 che la produzione Centro e Sud Americana di caffè fu ai suoi picchi.
E poi di ritorno all'Africa...
Nonostante il caffè sia di fatto nato in Africa, la sua introduzione in piantagioni e consumo domestico è relativamente recente. Furono gli Europei infatti a reintrodurlo nelle colonie dove chiaramente riuscì ad avere un'ottima crescita grazie alle condizioni generali del clima e della terra.
Una vera storia Italiana... Venezia, il Papa e la "bevanda intellettuale"
Venezia, più di altri porti sul mare, era il mercato dell'Oriente. Non a caso fu proprio a Venezia che apri il primo "caffè". Altre città seguirono a ruota, tra cui Torino, Genova, Milano, Firenze e Roma fino a Napoli. Nel 1763 Venezia contava addirittura 218 caffè, bar o negozi di caffè.
Così come il caffè aveva ottenuto il consenso ostile di alcuni musulmani devoti, anche in Italia la sua introduzione si scontrò con le credenze dei rappresentanti della Chiesa. Fu così che alcuni Cristiani fanatici chiesero a Papa Clemente VII di proibire la bevanda ai fedeli perchè - dicevano - opera diabolica.
Il pontefice, prima di giudicare, chiese una tazza di caffè nero e bollente. Si dice che alla sola vista urlò: "questa bevanda è talmente deliziosa che sarebbe un peccato lasciarla solo ai miscredenti! Sconfiggiamo Satana benedicendo la sua bevanda, che non contiene nulla di avverso alla cristianità!". Una volta ottenuto il sigillo papale come bevanda "anche per i Cristiani" il successo sarebbe stato assicurato! Entro la fine del XVIII secolo, molte città italiane adottarono l'abitudine veneziana di offrire caffè in sale eleganti o su tavoloni di legno. Ovunque la bevanda veniva apprezzata.
E perchè non chiacchierare mentre si beveva? Giusto per rallegrarsi e abbandonare le preoccupazioni! Seduti ad un tavolo si beveva, ci si guardava, si chiacchierava degli altri clienti... Un grande successo del caffè veneziano!
Gli uomini di cultura del diciottesimo secolo amavano così tanto la bevanda da definirla "intellettuale". Il caffè suscitò interesse non solo come infusione rinfrescante ma anche come metodo di guarigione. In un foglietto milanese del 1801, molti medici milanesi lo definivano una cura a tutti i mali. In Italia i templi dedicati al caffè sono ancora aperti e l'atmosfera degli antichi sapori è ancora viva. Il caffè è quindi una grande invenzione, basata sull'arte del processo e del servizio, una specialità Italiana!